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Preservazione della fertilità

Attualmente sono disponibili diverse possibilità per la preservazione della fertilità che devono essere discusse in modo approfondito con i propri sanitari prima di iniziare il percorso di affermazione di genere.

Nelle persone con incongruenza di genere che decidono di sottoporsi al trattamento chirurgico di affermazione di genere, che può prevedere l’orchiectomia bilaterale (asportazione dei testicoli) e la istero-annessiectomia (asportazione di utero e ovaie), viene compromessa in modo irreversibile la fertilità. Anche la terapia ormonale affermativa di genere può compromettere la fertilità e la capacità riproduttiva. Per quanto si rendano necessari ulteriori studi, una terapia protratta con testosterone o con estrogeni potrebbe compromettere definitivamente la spermatogenesi e l'ovulazione, anche dopo la cessazione della terapia stessa. In particolare, numerose società scientifiche incluse l’American College of Obstetricians and Gynecologists (ACOG), l’American Society of Reproductive Medicine (ASRM) e l’Endocrine Society, raccomandano di informare adeguatamente i giovani soggetti che iniziano il percorso di affermazione di genere ormonale e chirurgico.

Alle persone transgender con sesso assegnato alla nascita maschile può essere proposta la crioconservazione degli spermatozoi (la crioconservazione è una procedura di laboratorio attraverso cui cellule o tessuti vengono conservati a bassissime temperature). La crioconservazione degli spermatozoi andrebbe fatta prima dell’inizio della terapia ormonale con estrogeni e/o antiandrogeni, in modo da evitare possibili conseguenze di quest’ultima sulla fertilità. Tuttavia, è possibile sottoporsi a questa procedura anche dopo l’inizio della terapia ormonale; in questo caso si rende necessaria la sospensione della stessa per almeno tre mesi. La qualità del materiale biologico conservato potrebbe essere comunque compromessa dalla terapia ormonale. La raccolta degli spermatozoi può essere effettuata tramite masturbazione in strutture dedicate ove sia disponibile una banca del seme. Qualora la masturbazione sia fonte di intenso disagio o per altre ragioni non sia praticabile, il seme può essere raccolto a seguito di una stimolazione vibratoria sulla superficie del pene (vibromassaggio). In alternativa, può essere eseguita un’aspirazione, mediante ago, degli spermatozoi dal testicolo o una estrazione chirurgica degli spermatozoi tramite una piccola incisione sul testicolo. Infine, il potenziale riproduttivo può essere preservato mediante la crioconservazione del tessuto testicolare ottenuto al momento dell’intervento chirurgico di orchiectomia bilaterale.

Per quanto riguarda le persone transgender con sesso assegnato alla nascita femminile può essere proposta la crioconservazione degli ovociti. Tale procedura necessita di controlli ginecologici ripetuti nel tempo e di un trattamento ormonale che stimola la produzione di ormoni femminili, al fine di aumentare il numero degli ovociti. Questi ultimi vengono successivamente prelevati per via transvaginale (attraverso un ago che tramite la vagina raggiunge le ovaie) in sedazione profonda (si rende necessaria quindi la presenza di un anestesista). Un’altra possibilità è la crioconservazione del tessuto ovarico che richiede un intervento chirurgico; il tessuto ovarico può essere ottenuto al momento dell’intervento di istero-annessiectomia oppure anche indipendentemente da questo. Studi preliminari suggeriscono che la riuscita di queste procedure è soddisfacente anche nel caso in cui la terapia con testosterone sia già stata iniziata. Dal tessuto ovarico prelevato e crioconservato è teoricamente possibile indurre la maturazione degli ovociti. Tale procedura ad oggi si è dimostrata efficace solo in seguito a reimpianto del tessuto ovarico nel braccio o nella pelvi del soggetto stesso; ciò implica tuttavia la ripresa della produzione di ormoni femminili che può essere fonte di sofferenza.

I gameti crioconservati (ovociti o spermatozoi) possono essere impiegati con l’ausilio di tecniche di riproduzione assistita per indurre una gravidanza. Riguardo al consenso ai trattamenti per persone che affrontano un percorso di affermazione di genere, particolare attenzione va dedicata al tema della compromissione della fertilità. È fondamentale essere informati che la crioconservazione dei gameti femminili (ovociti) necessita di una procedura medica (tra cui una stimolazione ormonale), che, come tale, può essere associata a rischi per la salute. Va precisato che la normativa italiana in tema (Legge n. 40/2004) consente l'accesso alla procreazione medicalmente assistita (PMA) soltanto a coppie coniugate o conviventi di sesso diverso. Ciò significa che i singoli individui e le coppie omosessuali sono escluse dall'accesso a tale trattamento.


Bibliografia

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