
Sempre più frequentemente si sente parlare d'identità di genere, transgender, trans, ma purtroppo non sempre questi termini sono usati nel modo corretto. Per non fare confusione, è importante capire di cosa si parla.
Ogni persona ha una propria identità sessuale che è formata da varie componenti: identità di genere, espressione di genere, orientamento sessuale e sesso biologico.
L’identità di genere fa riferimento a come una persona si definisce rispetto al genere a cui sente di appartenere: una persona può definirsi uomo, donna o entrambi o come appartenente a un genere diverso da questi due. Tutte le identità di genere sono naturali (normali).
Nella maggioranza dei casi, l’identità di genere corrisponde al genere assegnato alla nascita. Generalmente, quando nasce un bambino si assegna maschio se nasce con il pene e i testicoli, mentre si assegna femmina se nasce con la vagina. Tuttavia, alcune persone possono nascere con caratteristiche dei genitali non definibili come esclusivamente maschili o femminili e in tali casi si parla di persone intersex.
L'espressione di genere è il modo in cui una persona esprime la propria appartenenza a un genere nella vita quotidiana. Ciò che è considerato tipicamente maschile o femminile è influenzato dall’area geografica, dal momento storico e dall'ambiente socioculturale in cui si vive, ogni persona ha quindi il suo modo di esprimere il genere a cui sente di appartenere.
L’orientamento sessuale indica l’attrazione fisica e/o emozionale-romantica verso una persona. Esistono tanti tipi di orientamento sessuale e tutti sono normali. Per esempio, l'orientamento omosessuale (gay) descrive un uomo innamorato e/o attratto da altri uomini, una persona lesbica è una donna innamorata e/o attratta da altre donne, una persona pansessuale è una persona attratta dalle persone indipendentemente dal genere. L’orientamento sessuale di una persona non è in alcun modo correlato alla sua identità di genere, non è quindi sovrapponibile e non deve essere confuso con quest’ultima.
Una persona si definisce cisgender quando ha un’identità di genere che corrisponde al genere assegnato alla nascita: per esempio, una persona che si sente donna e che è nata con caratteristiche fisiche femminili. Invece, una persona transgender generalmente presenta un’identità di genere diversa dal genere assegnato alla nascita. In particolare, in accordo con gli Standard di Cura (Standards of Care Version 8) il termine transgender si riferisce alle persone la cui identità di genere e/o espressione di genere non sono quelle tipicamente associate al sesso assegnato alla nascita.
Essere transgender è una condizione normale e non è una malattia. Alcune persone transgender (ma non tutte), vivendo una situazione di disagio, decidono di intervenire sul proprio corpo per renderlo più simile a come si sentono con trattamenti ormonali e/o con interventi chirurgici. La condizione per cui una persona presenta un un'identità di genere diversa dal genere assegnato alla nascita si definisce anche incongruenza di genere.