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Femminilizzazione della voce

La voce, che usiamo quotidianamente per comunicare concetti ed emozioni, contribuisce significativamente alla nostra identità di genere.

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L’altezza tonale (o tonalità) della voce, acuta o grave, è data dalla frequenza del suono, cioè dal numero di cicli di apertura e di chiusura delle corde vocali al secondo. La frequenza di vibrazione delle corde vocali dipende dalla loro lunghezza, dalla loro massa e dalla loro tensione; è quindi possibile elevare la tonalità della voce aumentando la tensione e/o riducendo la massa e/o la lunghezza delle corde vocali. La voce femminile ha un’altezza tonale tra 170 e 230 Hz circa (gli Hz sono l’unità di misura della frequenza), mentre quella maschile va dai 90 ai 140 Hz circa. La femminilizzazione della voce può avvenire attraverso un percorso logopedico che affianca sempre quello chirurgico.

Si sottolinea che quanto scritto di seguito dai coautori è stato concordato con i ricercatori e le ricercatrici dell’ISS e rappresenta comunque una inevitabile semplificazione di quanto necessario per la femminilizzazione della voce avendo soltanto scopo divulgativo. Le specifiche del percorso vengono ampiamente spiegate al paziente dagli specialisti in ambito di prima visita e al momento dell’acquisizione del consenso informato all’eventuale intervento chirurgico.

Prima di potersi sottoporre ad una eventuale procedura chirurgica la persona interessata dovrà:

  • identificare un centro clinico specializzato per la femminilizzazione della voce (Infotrans.it offre un elenco di strutture, presenti sul territorio nazionale, in grado di fornire questo tipo di servizi nella sezione "Mappa dei servizi")
  • programmare una visita medica con lo specialista foniatra, otorinolaringoiatra e con il logopedista per:
    • attenta valutazione foniatrica/otorinolaringoiatrica e logopedica
    • esami laringoscopici e laringostroboscopici (esami strumentali endoscopici che permettono di visualizzare lo stato delle corde vocali e la vibrazione della mucosa)
    • esami elettroacustici della voce (procedure che permettono di registrare la voce e analizzare le caratteristiche del segnale vocale)
    • valutazione della modalità di utilizzo della voce in condizioni basali.

In altra sede ed in altri momenti saranno effettuati:

  • colloquio con uno psicologo al fine di valutare la motivazione e la convinzione della persona che intende sottoporsi all’intervento (non tutte le sedi dispongono di uno psicologo dedicato nella struttura per cui potrebbe essere necessaria una valutazione esterna)
  • valutazione anestesiologica pre-operatoria (verifica della possibilità di sottoporsi ad una anestesia generale).

In alcune sedi esiste un percorso globale di presa in carico per cui i contatti iniziali prima della valutazione specialistica per la voce, potrebbero avvenire con il personale dedicato a tale percorso.

La valutazione dello specialista foniatra consentirà di capire se è necessario intraprendere un percorso logopedico riabilitativo prima di sottoporsi all’intervento e se esistono indicazioni all’intervento stesso. In genere, una persona transgender con sesso assegnato alla nascita maschile utilizza un registro di falsetto (stirando le corde vocali al momento di parlare), falsetto che dovrebbe essere abbandonato prima dell’esecuzione dell’intervento atto a modificare la tonalità della voce.

In generale, qualora si stesse assumendo un qualsiasi farmaco su prescrizione, bisogna discuterne con lo specialista foniatra e anestesista. Potrebbe essere necessario interromperne l’assunzione anche diversi giorni prima dell’intervento. La cura farmacologica potrà essere ripresa a discrezione del medico. Al contrario, non è necessario interrompere la terapia ormonale eventualmente assunta.
Per questo tipo di intervento non è richiesta l'autorizzazione del Tribunale.

Approssimazione cricotiroidea

L’intervento chirurgico più diffusamente utilizzato per elevare la tonalità della voce è l’approssimazione cricotiroidea (tiroplastica tipo IV) che può prevedere anche un rimodellamento del pomo d'Adamo (protuberanza che si osserva soprattutto in individui di sesso maschile in corrispondenza del collo). L’approssimazione cricotiroidea eleva la tonalità della voce aumentando la tensione delle corde vocali. L’intervento inizia con una incisione sulla cute del collo di circa 3-4 cm. Successivamente, si procede all’avvicinamento (approssimazione) delle cartilagini tiroidea e cricoidea. La cartilagine tiroidea è la struttura cartilaginea che forma, sull'esterno del collo, il già citato pomo d'Adamo e che contiene al suo interno le corde vocali. La cartilagine cricoidea ha la forma di un anello e costituisce la parte inferiore della laringe. Anteriormente le due cartilagini sono unite attraverso la membrana cricotiroidea. Attraverso l’applicazione di alcuni punti di sutura, si avvicinano le due cartilagini una all’altra, determinando così uno stiramento delle corde vocali ed un aumento della tonalità della voce. La cute viene poi suturata con un punto estetico (tipologia di sutura che garantisce, in genere, cicatrici meno visibili). Se necessario viene applicato un piccolo drenaggio (tubo sottile che permette la fuoriuscita di liquidi in un sacchettino ad esso collegato) che verrà rimosso nei giorni successivi all’intervento. Vengono infine posti sulla sutura alcuni cerotti. L’intervento viene eseguito in anestesia generale. La durata dell’intervento varia in funzione delle difficoltà chirurgiche.

Glottoplastica

Un altro intervento utilizzato per elevare la tonalità della voce è la glottoplastica che agisce sulla lunghezza delle corde vocali riducendo la loro parte vibrante. L’intervento viene effettuato con un approccio endoscopico in microlaringoscopia (cioè senza tagli esterni), inserendo nella bocca un tubo rigido metallico (laringoscopio) che, con l’utilizzo del microscopio operatorio, consente di visualizzare l’interno della laringe e quindi le corde vocali. Si procede alla rimozione della mucosa della parte anteriore delle corde vocali, mediante l’utilizzo di microforbici e scollatore o del laser CO2, e successivamente alla sutura della porzione anteriore delle corde vocali precedentemente “decorticata”; si ottiene così la riduzione della lunghezza della loro parte vibrante. La glottoplastica viene eseguita in anestesia generale. La durata dell’intervento varia in funzione delle difficoltà chirurgiche.

Il ricovero ospedaliero è di 1-2 notti (variabile in base al decorso e alle necessità cliniche).

Dopo l’intervento chirurgico di approssimazione cricotiroidea (tiroplastica tipo IV), la persona dovrà osservare un periodo di silenzio assoluto di 7-10 giorni. Tale silenzio è di importanza cruciale e la sua non osservanza può compromettere fortemente il risultato finale. Nel periodo post operatorio dopo l’intervento di glottoplastica, la persona deve parlare con la voce sussurrata ed evitare i colpi di tosse, per consolidare la sutura delle corde vocali e prevenire la rottura precoce dei punti di sutura, che si riassorbono in circa tre settimane.

Il primo controllo foniatrico/logopedico viene programmato dopo 7-10 giorni dall’intervento mentre, dopo circa 3 settimane dall’intervento stesso la persona dovrà intraprendere un percorso di riabilitazione logopedica per ottimizzare il risultato chirurgico e armonizzare la “nuova voce” nel contesto sociale, lavorativo e familiare. Viene consigliato inoltre un controllo trimestrale almeno per il primo anno dall’intervento

Come tutti gli atti medici e chirurgici pur se condotti con competenza ed esperienza, in conformità agli attuali standard di scienza e norme in vigore, anche l’intervento di approssimazione cricotiroidea può comportare rischi di complicanze seppur non frequenti.

Tra queste ricordiamo:

  • dolori al collo nel primo periodo post-chirurgico
  • lievi difficoltà alla deglutizione
  • emorragie in genere di modesta entità delle corde vocali
  • possibile formazione di cheloide (cicatrice ipertrofica) o cicatrici retraenti e permanenti

Tra le complicanze correlate alla voce è possibile:

  • avere un’alterazione transitoria del segnale vocale
  • un insuccesso funzionale (non raggiungimento della frequenza e della qualità vocale desiderata)

Per quanto riguarda l’intervento di glottoplastica, l’eventuale complicanza più importante è la rottura della sutura tra la parte anteriore delle corde vocali, che può avvenire soprattutto se la persona non rispetta le norme comportamentali e le terapie post operatorie prescritte. Ne consegue che l’elevazione della tonalità della voce non raggiunge il risultato atteso e compare disfonia per la ridotta vibrazione della parte anteriore delle corde vocali che era stata “decorticata” e la commessura glottica anteriore non ha più un angolo acuto. In questi rari casi viene eseguito l’intervento di revisione della glottoplastica.

Le visite e gli esami strumentali pre-operatori e post-chirurgici vengono effettuati con regolare pagamento di ticket sanitario tenendo in considerazione eventuali esenzioni. L’intervento chirurgico non è a carico della persona, quando viene effettuato in convenzione, mentre quando viene effettuato in regime di libera professione prevede un contributo economico. In alcune sedi la riabilitazione logopedica (pre e post intervento) è a carico della persona.

Infotrans è un progetto finanziato nell'ambito del PON Inclusione con il contributo del Fondo Sociale Europeo 2014-2020

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