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Il percorso di affermazione di genere in pillole

Alcune persone transgender (ma non tutte) decidono di intervenire sul proprio corpo per renderlo più simile a come si sentono attraverso un percorso di affermazione di genere che procede per fasi successive e può prevedere un trattamento ormonale e/o chirurgico.

  • Il percorso in pillole
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    • Femminilizzazione della voce
  • La sessualità e il percorso

Il percorso di affermazione di genere non è obbligatorio e l’iter non è lo stesso per tutte le persone. Si cerca di adattare il percorso a seconda delle reali esigenze individuali (per esempio, non tutte le persone sentono il bisogno di sottoporsi a un trattamento chirurgico). Prima di iniziare il percorso di affermazione di genere, la persona deve essere informata su tutte le procedure e le terapie disponibili, nonché sui possibili rischi che queste comportano e sull’irreversibilità di alcune di esse, così da poter esprimere un consenso informato scritto sul percorso da affrontare, concordato con gli specialisti che prescrivono il trattamento. Il consenso informato, regolato dalla Legge n. 219/2017, rappresenta il consenso dell'interessato a subire un trattamento terapeutico. Esso costituisce il presupposto di legittimità dell'attività del medico, giacchè nel nostro ordinamento vige il principio per il quale nessuno può essere sottoposto a trattamenti medici contro la propria volontà (art. 32 Cost.). Il consenso deve essere libero, consapevole e informato e può essere revocato in qualsiasi momento.
La persona che intenda intraprendere un percorso di affermazione di genere può quindi rivolgersi a centri specializzati. Infotrans.it offre un elenco di strutture, presenti sul territorio nazionale, in grado di fornire questo tipo di servizi nella sezione "Mappa dei servizi".

I colloqui psicologici consentono di acquisire consapevolezza rispetto alla definizione della propria identità di genere (se presente confusione) e di definire percorsi individualizzati che siano caratterizzati da conoscenze corrette e aspettative realistiche. Il sostegno psicologico durante un percorso di affermazione di genere non è obbligatorio, ma la persona può richiederlo in alcuni momenti delicati quali il coming out, la transizione sociale, i cambiamenti seguenti alle terapie ormonali, l’inserimento lavorativo ecc. Inoltre, nel caso in cui la persona intenda chiedere il cambio del nome sui propri documenti (rettifica anagrafica) e/o sottoporsi a interventi chirurgici di affermazione di genere, può essere elaborata una relazione psicologica che attesti la necessità di tali interventi al fine del benessere della persona. Tale relazione può essere presentata al Tribunale di residenza, cui va fatta la richiesta di autorizzazione come stabilito dalla Legge 14 aprile 1982, n. 164, dal titolo “Norme in materia di rettificazione di attribuzione di sesso”.

Se la persona riporta il desiderio di modificare il proprio corpo, può essere prescritto un trattamento ormonale. Sulla base della 8° edizione degli Standard di Cura dell' Associazione Mondiale per la salute Transgender (World Professional Association of Transgender Health, WPATH) e di altre linee guida internazionali per poter accedere al trattamento ormonale devono essere soddisfatti i seguenti criteri: I) incogruenza di genere marcata e stabile; II) capacità di fornire il consenso informato al trattamento; III) se sono presenti problemi di salute fisica e/o psicologici potenzialmente interferenti con l'esito della terapia, questi devono essere presi in carico; IV) comprensione degli effetti della terapia ormonale sulla fertilità e discussione delle possibilità di preservazione della fertilità. La terapia ormonale deve essere individualizzata in base alle richieste della singola persona: in una persona assegnata maschio alla nascita può essere femminilizzante e/o de-mascolinizzante, mentre in una in una persona assegnata femmina alla nascita può essere mascolinizzante. Nel trattamento ormonale femminilizzante vengono comunemente somministrati ormoni estrogeni (ad esempio per far crescere il seno o rendere le curve più femminili), mentre gli antiandrogeni vengono utilizzati al fine di de-mascolinizzare il corpo (ad esempio ridurre la peluria o le erezioni). Nel trattamento ormonale mascolinizzante viene comunemente somministrato l’ormone testosterone. Il trattamento ormonale va personalizzato a seconda delle esigenze e degli obiettivi che la singola persona intende raggiungere, tenendo conto delle sue condizioni di salute generale.

La persona transgender che intenda sottoporsi ad un intervento chirurgico di affermazione di genere in Italia, se ha già ottenuto una sentenza di rettifica del nome e del genere anagrafico, potrà sottoporsi allo stesso liberamente, senza necessità di una previa autorizzazione dal parte del Tribunale (Corte costituzionale, sentenza n. 143/2024). Solo in assenza di rettifica anagrafica, laddove il Tribunale abbia valutato come insufficiente il percorso di affermazione di genere svolto ai fini di tale rettifica,  si renderà necessaria l’autorizzazione rilasciata con sentenza dal Tribunale di residenza (fa eccezione l’intervento di mastoplastica additiva nelle persone AMAB). Nel caso in cui la persona intenda effettuare l’intervento all’estero la sentenza del Tribunale potrebbe non essere necessaria poiché non specificatamente richiesta dallo Stato in cui la persona ha deciso di effettuare tale intervento. 

Gli interventi chirurgici consistono nella modifica delle caratteristiche sessuali primarie e/o secondarie con l’obiettivo di adattare l’aspetto fisico della persona alla sua identità di genere.

È importante, prima di intraprendere un percorso chirurgico di affermazione di genere, che la persona sia consapevole che tale passaggio non è in alcuna misura obbligatorio e che non si tratta di una chirurgia in grado di assegnare in modo completo i caratteri sessuali desiderati. Infatti, tali interventi chirurgici possono prevedere l’asportazione degli organi genitali presenti (utero e ovaie; testicoli e pene), ma ad oggi le conoscenze scientifiche non permettono l’assegnazione di organi genitali del genere desiderato. L’equipe chirurgica ha il compito di descrivere all’utente tutti gli aspetti relativi all’intervento e le sue possibilità di realizzazione, in modo che la persona abbia delle aspettative realistiche e ottenga, di conseguenza, un buon grado di soddisfazione per i risultati raggiunti.

Per la riattribuzione anagrafica è necessario chiedere al Tribunale di residenza l’autorizzazione. A tale scopo, sarà necessario provare, anche attraverso documentazione medica/psicologica, la propria disforia di genere/incongruenza di genere. A seguito delle importanti pronunce della Corte di Cassazione e della Corte Costituzionale, qualora la persona non richieda, per il proprio benessere psico-fisico, di sottoporsi a interventi chirurgici di affermazione di genere, potrà richiedere al Tribunale il solo cambio del nome e del genere. 

Infotrans è un progetto finanziato nell'ambito del PON Inclusione con il contributo del Fondo Sociale Europeo 2014-2020

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